L’incredibile exploit di Vincenzo Voce a Crotone

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Era difficilissimo ipotizzare uno scenario simile, ma alcune volte le elezioni riservano clamorose sorprese. È il caso delle consultazioni comunali nella città di Crotone, dove in maniera sorprendente Vincenzo Voce, candidato civico appoggiato e sostenuto tra gli altri da Carlo Tansi, andrà al ballottaggio contro il favorito della vigilia, Antonio Manica, candidato del centrodestra.

Voce sorprende, Manica non sfonda

Aspettando l’esito del secondo turno, che si prospetta quanto mai incerto e foriero di sorprese, le principali notizie delle elezioni comunali crotonesi sono due: il già citato exploit di Vincenzo Voce e il disastroso risultato elettorale del candidato del centrosinistra Danilo Arcuri.
Il nome di Voce non è sicuramente nuovo all’elettorato crotonese. Il 58enne ingegnere, infatti, noto in città soprattutto per le sue battaglie sull’ambiente, si era già candidato a sindaco nel 2011 e nelle ultime elezioni regionali aveva ottenuto un ottimo risultato con la lista Tesoro Calabria di Carlo Tansi (3.187 preferenze). Lo stesso Tansi ha appoggiato Voce anche in questa consultazione che ha confermato il consenso ottenuto dal movimento dell’ex capo della Protezione civile calabrese nelle elezioni di gennaio 2020.

Voce andrà, dunque, al ballottaggio grazie al 36,22% raggiunto al primo turno (12.003 voti), una percentuale di gran lunga superiore a quella ottenuta dalle sue liste (24,81%). Questo vuol dire che molti elettori hanno deciso di optare per il voto disgiunto in suo favore, un comportamento elettorale che rappresenta sicuramente una buona notizia per lui in vista del ballottaggio.

Al secondo turno il candidato civico se la dovrà vedere con Antonio Manica, candidato del centrodestra che nonostante le ben dieci liste a suo sostegno non è riuscito a sfondare, ottenendo il 41,6% dei voti.
Adesso si prospetta per lui un secondo turno molto complesso perché è presumibile che molte delle preferenze del centrosinistra possano andare a Voce, consentendo così a quest’ultimo di recuperare lo svantaggio del primo turno.

Il flop di Arcuri (e di Flora Sculco)

Il fronte del centrosinistra esce distrutto da questa competizione elettorale. Già lacerato alla vigilia dallo scontro Iacucci/Sculco, che ha portato alla mancata concessione del simbolo del Partito Democratico, i progressisti crotonesi escono ancora più claudicanti dopo le elezioni. Danilo Arcuri, candidato sostenuto da Flora Sculco, infatti, ha ottenuto un risultato assai modesto: 17,27% dei voti e sole 5.722 preferenze. Questo fallimento epocale porterà sicuramente a dei forti scossoni all’interno del PD e del centrosinistra calabrese.
Male, infine, anche il Movimento 5 Stelle, presentatosi anch’esso spaccato a questo appuntamento elettorale. Il candidato grillino, Andrea Correggia, ha ottenuto infatti solo il 4,91% dei voti.
Vedremo, adesso, se Arcuri e Correggia effettueranno degli apparentamenti o faranno degli endorsement in vista del ballottaggio, una circostanza che favorirebbe con ogni probabilità Vincenzo Voce.

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