Elezioni Reggio Calabria 2020: la campagna elettorale di Falcomatà, Minicuci e Marcianò

campagna elettorale giuseppe falcomatà

Il 20-21 settembre si voterà per eleggere il sindaco di Reggio Calabria. La sfida sembra essere aperta e l’impressione, al momento, è che l’esito della competizione possa essere deciso al ballottaggio (4-5 ottobre).

I candidati a sindaco

Quest’anno a Reggio Calabria il ventaglio dei candidati alla carica di sindaco è quanto mai ampio. Ci sono, infatti, ben nove contendenti: Giuseppe Falcomatà, Antonino Minicuci, Angela Marcianò, Saverio Pazzano, Maria Laura Tortorella, Klaus Davi, Pino Siclari, Fabio Foti, Fabio Putortì.
A questi vanno aggiunte 32 liste e 914 candidati al consiglio comunale: numeri enormi che lasciano presagire una grande frammentazione elettorale.

Ma vediamo del dettaglio quali sono i frame e le strategie delle campagne elettorali dei candidati.

La campagna elettorale di Falcomatà

Il sindaco uscente ed esponente del Partito Democratico, Giuseppe Falcomatà, è sicuramente uno dei favoriti della contesa. Eletto ormai sei anni fa, il figlio dell’ex primo cittadino reggino Italo Falcomatà proverà ad essere riconfermato a Palazzo San Giorgio grazie anche all’appoggio di 11 liste, tra cui troviamo quella del PD, di Italia Viva, Articolo 1 e una serie di liste civiche già viste nel 2014 come La Svolta, Reset e S’intesi.

La strada per la riconferma di Falcomatà è però in salita. Pesa, infatti, sul suo operato la questione rifiuti. La chiusura temporanea della discarica regionale di Crotone, unita ai problemi cronici della raccolta differenziata e all’assenza di una discarica sul territorio della città metropolitana, ha portato Reggio ad essere letteralmente invasa dai rifiuti. Una situazione drammatica che è stata cavalcata in campagna elettorale dal centrodestra come emblema del degrado in cui verso la città e come perfetta espressione del fallimento dell’amministrazione uscente.

Il principale frame della campagna di Falcomatà è piuttosto chiaro: contrapporre la “regginità” autentica, rappresentata da chi ha amministrato la città per sei anni ed è figlio di uno dei sindaci più amati della storia di Reggio, al “commissariamento leghista” del “forestiero” Minicuci, candidato scelto dalla Lega e, nello specifico, da Matteo Salvini. Originario di Melito Porto Salvo, Minicuci vive a Genova dove svolge il ruolo di segretario generale del Comune. Viene descritto come una sorta di braccio destro del sindaco Bucci ed è uno dei fautori della costruzione del nuovo Ponte di Genova.

Tutta la campagna di Falcomatà è incentrata quindi proprio sullo scontro tra chi incarna l’identità reggina e chi, per anni, ha insultato i meridionali e ora vuole i rappresentarli, ovvero la Lega. Questa narrazione è facilitata dal fatto che Minicuci sia sostanzialmente sconosciuto ai più all’interno della comunità reggina e dal fatto che lui stesso si sia definito un forestiero.

Un altro elemento ricorrente della campagna di Falcomatà è chiaramente la difesa del lavoro svolto in questi sei anni. Un’operazione effettuata anche attraverso una distribuzione quasi porta a porta di un piccolo libro dal titolo “Chi fici Falcomatà” (Che ha fatto Falcomatà).
In queste pagine vengono raccontate le opere realizzate o quelle in fase di realizzazione e si pone grande risalto al tema “cancellazione del debito comunale” avvenuta grazie ad un decreto del Governo. Questa misura dovrebbe dar respiro alle casse del Comune evitando lo spettro del dissesto.

La campagna elettorale di Minicuci

Antonino Minicuci è appoggiato da dieci liste tra le quali ci sono anche quelle di Forza Italia (inizialmente fortemente contraria alla candidatura del segretario generale del comune di Genova), della Lega, di Fratelli d’Italia e di Cambiamo per Toti e diverse liste civiche. Tra i candidati del centrodestra al consiglio comunale spiccano diverse figure vicine all’ex sindaco di Reggio e Governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti.

Per quanto riguarda la campagna elettorale, Minicuci sta portando avanti un tipo di comunicazione diversa rispetto allo stile aggressivo della Lega. Il candidato del centrodestra, infatti, ha deciso di presentarsi come “il buon padre di famiglia”, ovvero una figura saggia e competente in grado di gestire la difficilissima situazione, finanziaria e non solo, del Comune di Reggio Calabria.

Le sue molteplici esperienze come segretario in enti della Pubblica Amministrazione si rivelano da questo punto di vista uno strumento efficace in campagna elettorale. Danno la possibilità, infatti, al centrodestra di presentare la candidatura di Minicuci come espressione della “competenza e del saper fare” contro “l’incompetenza e l’immobilismo” dell’amministrazione di Falcomatà.

Angela Marcianò e gli altri candidati

Come accennato in precedenza, il ventaglio dei candidati a sindaco è molto ampio. Se escludiamo Falcomatà e Minicuci, la candidatura più forte è senza dubbio quella di Angela Marcianò. Ex assessore ai Lavori pubblici dell’amministrazione Falcomatà ed ex membro della Segreteria Nazionale del Pd di Matteo Renzi, la Marcianò è stata a lungo in lizza per essere la candidata del centrodestra dopo che la clamorosa lite con Falcomatà ha determinato la sua uscita dalla Giunta comunale.

Alla fine, però, la scelta è ricaduta su Minicuci, ma lei ha scelto comunque di candidarsi con il sostegno di 4 liste, tra le quali spicca quella della Fiamma Tricolore (ex Msi). La figura di Angela Marcianò aveva un potenziale indubbio e avrebbe potuto (e può ancora) attrarre tanti voti dai delusi dell’amministrazione Falcomatà e da chi non si sente rappresentato dalla Lega e da Minicuci. La sensazione, però, è che non sia stata in grado di interpretare al meglio il sentiment favorevole ad una candidatura “terza” anche a causa di una campagna elettorale priva di energia e povera di contenuti.
I suoi voti saranno però determinanti in vista di un probabile ballottaggio.

Le altre candidature presentano sicuramente dei profili interessanti ma sono poco incidenti in termini di consenso elettorale. Desta curiosità, ad esempio, il personaggio Klaus Davi, il massmediologo già candidato a sindaco di San Luca e diventato famoso in Calabria per le sue inchieste sulla criminalità organizzata. Per adesso, però, Davi ha fatto più rumore per alcune trovate discutibili di marketing che per le sue proposte per la città.

Nel corso delle settimane, invece, ha perso forza e capacità innovativa la candidatura di Saverio Pazzano. Appoggiato dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, Pazzano ha cercato interpretare la voglia di rinascita della città e ha provato a farlo attraverso le migliori risorse della società civile reggina. Uno spirito, quello della candidatura di Pazzano, che richiama le grandi operazioni civiche vittoriose in altre città (mi vengono in mente Orlando a Palermo e lo stesso De Magistris a Napoli), ma che alla fine sembra non essere alimentato da una reale spinta popolare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *